Alla 73^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il documentario “Presi a Caso”



Sabato 3 settembre alle ore 11.30, nell’ambito della 73^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, presso lo Spazio Regione Veneto dell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, grazie all’interessamento della Polesine Film Commission, sarà presentato “Presi a Caso”, il documentario che racconta il rastrellamento di Ceregnano e l’eccidio di Villadose accaduto il 25 aprile del 1945.


Una vicenda ancora poco conosciuta e che proprio per questo vuole essere portata al di fuori dei confini provinciali: ventuno vittime cadute sotto il fuoco tedesco per la presunta morte un tedesco. Un eccidio senza motivo e senza diritto, che in quel giorno copriva l'umanità di vergogna e riempiva 23 famiglie di dolore.

Lo scorso maggio “Presi a Caso” ha ottenuto un importante riconoscimento: l’attribuzione di una menzione speciale del premio “P. Gobetti” nell'ambito del 13° Concorso "Filmare la Storia" di Torino,  organizzato dall’Archivio Cinematografico Nazionale della Resistenza.



Voluto dall’associazione culturale Voci per la Libertà, con il supporto di Archivio di Stato e Amnesty International Italia, il documentario degli autori rodigini Alberto Gambato e Laura Fasolin lo scorso febbraio è già stato presentato nella cornice prestigiosa di Montecitorio, di fronte ad una sala gremita e alla presenza di critici cinematografici, personalità legate alla tutela dei diritti umani ed alcuni protagonisti del film. Tra le autorità presenti in quella occasione,  alcuni ex amministratori PCI-PDS-DS del Comune di Villadose, sostenitori del progetto insieme all’attuale Amministrazione Comunale di Villadose e alla CGIL Rovigo.

La proiezione veneziana di “Presi a Caso”, introdotta e commentata dagli autori Alberto Gambato e Laura Fasolin, inaugura un autunno di ulteriore promozione nazionale del documentario, già iniziata questa primavera con ben diciotto proiezioni nella Provincia di Rovigo, sette delle quali dedicate al pubblico degli studenti delle scuole.


Barbara Braghin






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