Schneiders Salzburg - La field jacket che non teme il freddo
Quando si abbandona la superficialità e si torna al cuore delle cose, sono i capi che hanno una storia da raccontare a riservarsi un posto speciale nel nostro guardaroba. È il caso della field jacket, la sahariana, che stupisce tutti e diventa – nelle mani sapienti di SCHNEIDERS SALZBURG, il capo essenziale e - anche - romantico, perfetto per dare il benvenuto alle bizze d’’autunno. La maison salisburghese, che debuttò con la sua prima collezione nel 1946, subito dopo la seconda guerra mondiale, ne ha di storie da raccontare e parlano tutte di una straordinaria capacità di mescolare tradizione austriaca e innovazione, tessuti naturali e materiali hi-tech, dettagli artigianali e design contemporaneo. Tutte caratteristiche che plasmano anche la nuova giacca in twill di cotone appena elasticizzato, così da garantire una vestibilità impeccabile e confortevole.
Come da manuale, ha coulisse in vita da regolare a proprio piacimento, tasche applicate con soffietto cucito, mostrine sulle spalle e orli stondati, ma sono i dettagli che non si vedono al primo sguardo quelli che fanno la differenza e rendono questo capospalla “basic” un pezzo sofisticato, pur nella sua semplicità. La fodera interna è in lana check italiana di altissima qualità (vale a dire morbida, resistente e calda) e si può staccare attraverso dei bottoni, a seconda delle temperature della giornata. Le cuciture della giacca sono realizzate a mano ed è tinta in capo, così da avere un aspetto piacevolmente vissuto.
Sopra i jeans o i pantaloni di velluto dà il meglio di sé, ma non è difficile immaginarla nemmeno sotto una lunga gonna di chiffon impalpabile: basta un collo di pelliccia (disponibile in una delle varianti del modello) per scaldare con la giusta dose di romanticismo anche la più tenace delle giacche da campo. I colori? Senza tempo, anche loro: oltre al testa di moro, la field jacket di Schneiders Salzburg è disponibile nelle nuance safari, navy e army.
Barbara Braghin