Gli abiti dei fashion designer IED prendono vita in un dialogo corporeo tra moda e danza


MILANO - È una video performance girata in sette luoghi milanesi della cultura e della condivisione – fermi per la crisi pandemica e ora protagonisti della ripresa – ad ospitare undici collezioni di tesi dell’Istituto Europeo di Design, realizzate dai migliori diplomandi in Fashion Design nell’anno 2020/21. 

Nel fashion film dal titolo PÓST IED Avant Défilé 2021, presentato a Milano Moda Uomo con la direzione creativa di Olivia Spinelli e la regia di Nicola Garzetti, le collezioni degli studenti prendono vita in un dialogo tra moda e danza, un connubio che trova il suo fondamento in un terreno comune, il corpo umano, vettore comunicativo di vita e ripartenza.

L’incontro con la fisicità dei performer di Accademia Kataklò (diretti nell’interpretazione e nel movimento da Giulia Staccioli e Vito Cassano) esalta il valore espressivo degli outfit, dando forma a quadri narrativi che si dipanano in luoghi come l’Arena Civica Gianni Brera, i Bagni Misteriosi e il Teatro Franco Parenti, il Circolo Arci Bellezza, la scuola DanceHaus Susanna Beltrami, la Piscina Cozzi – Milanosport, la Biblioteca Chiesa Rossa - Sistema Bibliotecario di Milano. La colonna sonora composta dai sound designer Cosma Castellucci, Mattia Liciotti e Riccardo Santalucia (Alumni IED Milano) contribuisce a creare le ambientazioni, sottolineando ulteriormente la fusione tra abito e movimento.


“Con il progetto PÓST e con il ritorno a un evento in presenza a Milano Moda Uomo desideriamo riportare l’attenzione sul valore essenziale della fisicità, dopo tutte le privazioni di affetti, contatti e condivisioni sperimentate in oltre un anno. Una fisicità che passa necessariamente per il corpo e per i luoghi. Abbiamo così passato in rassegna diversi spazi milanesi dedicati alla cultura, all'aggregazione e allo scambio fino a poco fa chiusi e adesso chiave di una rinascita quotidiana, scegliendone alcuni che simbolicamente potessero rappresentarla. A guidarci è l’idea per cui mostrare, oggi, degli abiti slegati da persone e luoghi reali che li possano abitare, sarebbe come far finta che niente sia successo - commenta Olivia Spinelli, Coordinatrice e Creative Director di IED Moda Milano. - PÓST è quindi il risultato di una indispensabile unione di punti, necessaria per disegnare una costellazione fatta di spazi abitati, di corpi in movimento e di indumenti che hanno acquisito forza. Fare questo insieme all’Accademia Kataklò è stato incredibile: il risveglio ci voleva, a passo di (acro)danza".

“Quando un abito entra in contatto con il corpo di un danzatore, tempio e strumento della sua arte, esso prende vita, diventa un’estensione dei suoi muscoli, del suo movimento, del suo messaggio comunicativo. Diventa il partner con cui danzare, il compagno da valorizzare – commenta Giulia Staccioli, Direttrice Artistica di Accademia Kataklò (prima scuola di formazione e avviamento professionale dedicata ai performer di physical theatre) e fondatrice della compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre. - Superando il concetto démodé di bellezza eterea e irraggiungibile, la danza offre alla moda una tridimensionalità materica e comunicativa, sempre magnetica ed efficace perché mai uguale a se stessa”.


11 le collezioni graduate protagoniste del fashion film, progetti che si muovono tra senso di appartenenza culturale e necessità di resistere e rivoluzionare. Ne sono autori i designer Alexandru Basalic, Luca Bianco, Dara Silva Bulleri, Susanna Dalgrosso, Elia Docente, Elena Gregori, Andrea Annarita Mazza, Alessia Monachino, Gaetano Stea, Marco Terenzi, Anna Vedovelli. A indossarle i performer allievi dei corsi professionali di Kataklò Gian Mattia Baldan, Niccolò Basile, Chloé Bertini, Giulio Caravatti, Federica Cuzzaniti, Giorgia Faggionato, Lucio Failla, Naomi Gino Grillo, Sabrina Mastrorocco, Luis Miguel Nuñez, Benedetta Terracciano, Ginevra Tomella, con il giovanissimo Raoul Turri (allievo dei corsi per bambini) e la partecipazione straordinaria di un performer a quattro zampe, l’alano arlecchino Talitha Cum.


Le 11 collezioni protagoniste del film PÓST IED Avant Défilé 2021

Alexandru Basalic. No.made La rivoluzione come in Antigone. La donna nuova cura, sviluppa, tiene vive le relazioni culturali. Rigorosa e solenne, indossa una corazza dai tagli risoluti, i volumi minimali, silenziosi e sordi all’incedere del tempo. Inserita in un intrico di differenze etniche, la donna nuova scioglie i nodi, mette in dialogo diversi codici, risveglia idiomi addormentati.

Elena Gregori. “IMG_4073 from a study on everyday objects” Guardare le forme degli oggetti, trovarvi altre forme, dimenticare in nome della forma assoluta. Prive di porte e finestre, le stanze della vita quotidiana obbligano a cercare dentro, con nuovi occhi. Qual è il senso delle abitudini? Tasca-manica-collo-tasca-gamba, la connotazione cambia e neutralizza i valori, la resistenza è nella ricerca infinita.

Anna Vedovelli. Aufführung In fondo al nulla, il corpo urla. Imprigionato in rappresentazioni di rappresentazioni, deve distruggere la storia intellettuale e i suoi frutti, fondere gli orizzonti in una superficie di scambio fra volti, spiriti, forme. Il fatto teatrale è l’unico mezzo per risvegliare e intrecciare il mito e la coscienza, costruire una diversa civiltà. La risposta è arte, è (Art)aud.


Alessia Monachino. decostructing reality Decostruire e reinventare la realtà, disfare il mondo e coprirlo di interrogativi. Nell’accumulare la disintegrazione si riconosce l’eccesso, il corpo astratto si solidifica, pure forme geometriche assumono consistenza e determinano una progressiva perdita di presenza. Rimbalza l’uomo in un mondo di figure esaurite da distruggere e reinventare.

Dara Silva Bulleri. nós -pronome com funçào de sujeito Nós-Noi, l’identità e la rivolta. Una comunità nobile, antica e stratificata, l’arcano e sapienziale intreccio di riti e sensazioni fra Orixas e culto cattolico. Gli abiti confezionati in tela passata di mano in mano prendono vita a passo di danza, si trasformano in idoli quotidiani, rivelano il senso del sacro di Salvador de Bahia, per il viaggio di un Orfeo contemporaneo.

Marco Terenzi. "PATRIZIA-Donna come la guerra” La donna lotta, la donna resiste. Custode della memoria, la donna lavora e tiene in piedi i legami fragili che rendono l’esistenza possibile. Cammina abbagliante, i capi leggeri e fragili rivelano una femminilità antica e accogliente, i moti d’animo di un’eroina neorealista. Cammina altera e risoluta, indossa una divisa dai tagli netti e angolosi, pronta a combattere mitizzando presente e passato.

Andrea Annarita Mazza. ENTRANO TUTTI SENZA BUSSARE L’abito riformato per il cittadino del XXI secolo: un luogo per esistere senza distinzione di classe, genere, età; un dispositivo termoregolante pronto ad affrontare le mutevoli sfide climatiche; una struttura che si rapporta allo spazio in maniera mutevole e flessibile. Fluidamente, la realtà senza giustificazione del presente trova una ragione, in oltraggio alle sue abnormità.


Elia Docente. "Les Correspondance" - Make your own REVOLUTION, now La lotta va avanti e la sua nuova divisa è pronta. Vietato sprecare, i vecchi abiti sono smontati e ricuciti su nuovi corpi, creano cromie inedite, si riplasmano con flessibilità e sveltezza. Le nuove corazze sono pronte, avanzano compatte, si snodano e avvertono di un possibile futuro, consumate e fiammanti allo stesso tempo. Cours, camarade, le vieux monde est derrière toi.

Luca Bianco. LAGRANDE: SISTEMA Tempi Moderni. Stritolato dalla meccanizzazione, l’uomo contemporaneo scrive il nuovo manifesto del funzionalismo. La funzione spiega la forma e veste il moderno operaio: griglie intricate e apparati elettronici, naturale estensione del corpo, celebrazione del lavoro. Trascinati in un nuovo programma di vita, circuiti e ingranaggi illuminano il distopico futuro. 

Gaetano Stea. INDIVIDUO L’1ND1V1DUO Abbasso l’amore, abbasso l’espressione. Abbandonato al senso della relatività delle cose, l’uomo si rifugia in un elenco di misure, una combinazione di moduli che abbracciano il suo corpo, lo annullano e lo geometrizzano. Le intenzioni individuali si insinuano nella calma delle linee, il soggetto si ritira in sé, si dilata in nuove forme, si ripete meticolosamente. 

Susanna Dalgrosso. Behinde La rivoluzione la fanno i bambini. Il loro segreto sta nell’osservare con attenzione, custodire le cose, parlare con gli oggetti quotidiani e riconoscere la loro anima. Gli oggetti sono vivi e dialogano, raccontano storie che vengono da un’altra epoca, annullano lo scorrere degli eventi. Il nostro orsacchiotto canta il mondo autentico sotto una cupola di stelle bianche.

Le altre collezioni IED in mostra a Milano Moda Uomo 2021

Evelyn Bressan (Shoes and Accessories Design). INVISIBILIO Un invito a sentire. Un’esperienza che valorizza l’invisibile in tutte le sue forme: dalle interazioni atomiche, al passato e futuro di un corpo, fino alle emozioni. Invisibilio studia il modo in cui l’invisibile plasma il visibile, tramite il processo e il movimento.

Penelope Bazzani (Shoes and Accessories Design). Myosotis Progettare – inventare forme, fabbricarle, in un naturale ampliamento del corpo. Progettare – collocare il corpo in uno spazio, in conversazione con l’ambiente circostante, inserito, difeso. Progettare – reinventare l’identità, valorizzare la bellezza. Progettare per tutti, ricostruire il mondo rispettando le diversità, disegnare per dare voce all’essere. 

Annachiara Zani (Jewelry Design). NOW.HERE.VOID Il vuoto può essere materializzato? Come può l’invisibile farsi visibile? La luce diventa un necessario mezzo per rivelare, in modo sottile, che al di là della realtà tangibile, c'è qualcos'altro che aspetta di essere svelato. L'alabastro, materiale semitrasparente, diventa lo strumento giusto per mostrare che c'è qualcosa che esiste e che non possiamo vedere. Posizionati in controluce, i gioielli rivelano, dietro la loro forma ellittica, un'iscrizione che recita "VISIBILE".

Barbara Braghin


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