MARC POINT VENEZIA / La camicia trasformista che vale una e centomila


Marc Point Venezia:
la camicia che vale una e centomila
(come nessuna!)

Smentiamo Pirandello: ognuno di noi è uno, è tanti, ma nessuno di noi non è nessuno. Forse non serve nemmeno parlare di maschere: se abbiamo, ai nostri occhi o agli occhi degli altri, centomila facce è solo perché siamo centomila esperienze, emozioni e sensazioni concentrare in un’unica creatura. Siamo sfaccettati come diamanti e come diamanti brilliamo, da qualsiasi lato ci si guardi. Per questo abbiamo bisogno sempre più di capi che ci assomiglino, che come noi siano in grado di cambiare volto, senza mai –però– cambiare la propria essenza.

Nel caso di Marc Point Venezia, questa abilità permea tutta la produzione, caratterizzata da una poetica rétro-avant garde, da forme che attingono dal passato e che vengono rielaborate in chiave contemporanea incredibilmente trasformista, grazie a soluzioni geniali e inaspettate. Prendiamo, per esempio, la camicia nera di cotone lunga a coprire i fianchi: nella sua linearità nasconde mood diversi, uno più intrigante dell’altro. Senza colletto, chiusa da bottoncini, ha maniche percorse da coulisse e dotate di alti e scenografici polsini aperti. Così, a seconda del proprio stile, basta una mossa per arricciare le maniche e accorciarle a piacimento, creando un drappeggio e un volume speciali.


Ma non è tutto. La camicia di Marc Point Venezia si può anche indossare con l’abbottonatura dietro: lo studio minuzioso della scollatura e del giromanica (grazie anche al know how di Vulpinari, storico confezionista di Rimini, che produce il brand) offre perfino questa possibilità, senza che il fit venga minimamente penalizzato.

Risultato? Centomila camicie in una, in grado (come nessuna!) di stare al passo con le nostre giornate, i nostri impegni, il nostro umore... Come le nostre vite, è in continuo mutamento.

MARC POINT VENEZIA, una collezione retro avant garde Raccontare Marc Point Venezia e le sue collezioni è come entrare nella trama di un film.

Di più: è come poterne percepire i suoni e gli odori. Le sue collezioni rappresentano una storia, il risultato di una vera storia vissuta, pensata, immaginata, molto intima, prima scritta e poi sceneggiata attraverso i colori, i tessuti, le trame e le forme. Raccontare il brand è come parlare direttamente del designer, triestino d'origine e veneziano d'adozione, perché lo rappresenta totalmente. Non amando apparire in prima persona si presenta con un nickname che lo segue dalla prima giovinezza: "Marc Point".

La sua impronta è senza dubbio identificabile in uno stile che si potrebbe definire rétro avant garde, dove i capi sono ispirati ad un'epoca sospesa tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La sfida più grande consiste nel rendere contemporanei gusti e stili che evocano il passato, in cui si può riconoscere tutta la consapevolezza della vestibilità più moderna e innovativa. A partire dai tessuti.

Barbara Braghin

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