ROMA. IED ad Altaroma è un manifesto dell’imperfezione
ROMA – Tagli vivi, cuciture a vista, spalline insellate, arricciature e ricami che riprendono punti a mano: sulla passerella di Altaroma, l’esclusiva kermesse che celebra la creatività emergente nella Capitale, i giovani fashion designer della Scuola romana di Moda dell’Istituto Europeo di Design scardineranno tutti i dettami dell’alta sartoria. Una passerella che vuole affermarsi come un inno alla body positivity, un elogio della bellezza imperfetta e che ricerca la piena libertà attraverso la rinuncia delle etichette: lunedì 11 luglio, i migliori diplomati dei corsi in Fashion Design e Design del Gioiello di IED Roma, nella cornice dell’Ex Caserma Guido Reni hanno mostrato il risultato di un percorso didattico durato tre anni.
Un lavoro artigianale volto a ribaltare i canoni della disciplina sartoriale e, metaforicamente, un rovesciamento delle regole che vuole affermarsi come un manifesto dell’imperfezione.
"Un manifesto dell’imperfezione che non trascende dalla bellezza – commenta Paola Pattacini, coordinatrice della Scuola di Moda IED Roma -. L’alta sartorialità fa da cornice all’estro insubordinato dei nostri designer, che attraverso le lavorazioni artigianali e i ricami mantengono un forte legame con le tradizioni del territorio, pur consapevoli della loro libertà creativa, che trova pieno nutrimento in una città come Roma".
Protagonista della passerella firmata IED è anche la natura e il suo rapporto con l’essere umano. BIOPHILY, progetto della designer Laura Finizio, esplora l’uomo come prodotto della natura e come sua parte imprescindibile. Un legame trasposto nei capi attraverso tessuti naturali e pailettes di agar agar, biopolimero derivato dalle alghe. Ancora, Vanishing Africa, lavoro di Ida Paliotta dedicata alla relazione uomo-ambiente di Surma e Mursi, tribù etiopi ancora esistenti, e Spinosa, collezione di gioielli di Anna Tessarin, racconto di una natura ribelle, che dopo secoli di abusi, muta da prosperosa donatrice di vita a essere malefico, capace di infliggere dolore e minacciare la sopravvivenza umana.
Barbara Braghin